Ambulatori
Ambulatorio di Cardioangiologia
Vengono effettuate le seguenti prestazioni: Visite cardiologiche e tutte le prestazioni sottoelencate per privati esterni con prenotabilità tramite il centro di prenotazioni interno; consulenze cardiologiche e tutti gli esami sottoelencati urgenti e/o programmati per i pazienti degenti nei reperti dei presidi Ulivella e Glicini; consulenze cardiologiche in pre-ricovero per i pazienti programmati per interventi di chirurgia non cardiaca presso il presidio Ulivella.; ecocardiografia color doppler ed ecg dinamico in convenzione con il SST con prenotabilità tramite il CUP metropolitano.
Esame semplice da eseguire, sicuro, riproducibile, indicato per uno screening di base per le patologie cardiovascolari in quando può dare importanti informazioni sul ritmo cardiaco e per la cardiopatia ischemica ed è comunque esame fondamentale per ogni consulenza cardiologica.
Questa metodica utilizza ultrasuoni per visualizzare il cuore in modo non invasivo. Si studiano le valvole cardiache ed il flusso di sangue attraverso di esse in modo da riconoscere anche minime anomalie di funzione. La metodica permette inoltre di valutare le camere cardiache ed eventuali anomalie di struttura e di funzione. L’esame è indolore, non dannoso per i tessuti e può essere ripetuto nel tempo per valutare l’evoluzione delle anomalie riscontrate e/o per verificare l’efficacia dell’intervento terapeutico.
Questo esame permette di visualizzare le placche ateromasiche che provocano dei restringimenti del lume del vaso. Il rilievo di “placche” è molto frequente nel paziente anziano ma molto spesso queste non provocano stenosi significative (>70% del lume del vaso). Possono essere rilevate placche non stenosanti ma ad alto rischio perché emboligene (placche irregolari dalle quali si possono staccare piccoli frammenti che determinano ischemia cerebrale transitoria o addirittura ictus cerebrale).Questo esame viene effettuato di routine in pazienti ipertesi per determinare lo spessore mio intimale che è correlato con il rischio cardiovascolare.
Metodica innocua e facilmente ripetibile nel follow up. Indicata per valutare malattie delle arterie, in particolare stenosi su base aterosclerotica. L’esame è particolarmente raccomandato in pazienti con claudicazio intermittens (dolore al polpaccio durante la marcia che risolve con il riposo) ed in pazienti ad alto rischio quali ipertesi, fumatori, diabetici, dislipidemici.
Questa metodica consente lo studio di anatomia e funzione del sistema venoso, sia superficiale che profondo, in modo rapido, senza effetti collaterali, ripetibile ed accurato. La patologia più importante e potenzialmente pericolosa è la trombosi venosa profonda. Spesso ad insorgenza subdola, talora con clinica evidente (arto arrossato, gonfio, dolente). L’esame consente la diagnosi veloce in modo da instaurare rapidamente il trattamento farmacologico ed evitare complicanze quali la tromboembolia polmonare. A livello del circolo superficiale l’esame permette di evidenziare e studiare le varici e le anomalie funzionali del circolo in modo da orientare e valutare l’efficacia dell’intervento terapeutico medico e/o chirurgico.
Questo esame serve a monitorare l’attività elettrica del cuore per un periodo lungo (in genere 24 ore ma anche più) con lo scopo di identificare aritmie non evidenziate con l’ecg di base. Particolarmente utile in pazienti con sintomi o sindromi cliniche ricorrenti quali sincope, cardiopalmo, vertigini o altro nei quali l’ecg di base non abbia condotto a diagnosi. L’esame non è invasivo: si applicano 4-5 elettrodi sul torace che con apposito cavo vengono collegati ad un piccolo registratore portatile (del peso di pochi grammi). I dati registrati vengono poi trasferiti ad computer che effettua una pre analisi. Successivamente un medico elabora e valida i dati ed esprime una valutazione diagnostica.
Misurazione non invasiva (con bracciale esterno al braccio) della pressione arteriosa durante l’attività quotidiana e nelle ore di sonno. Il paziente deve svolgere la sua giornata normalmente annotando gli eventi principali (sveglia, cammina, sale le scale, si riposa etc.) e/o la presenza di sintomi. I dati ottenuti vengono poi elaborati dal computer e successivamente valutati dal cardiologo che li integrerà con gli altri dati clinici in modo da supportare la diagnosi e prescrivere l’eventuale terapia (o modifiche alla terapia) nel paziente iperteso.
Percorsi diagnostici:
Sincope (consulenza cardiologica , ecg, ecocardiografia color doppler, ecocolordoppler dei tronchi sovraortici).
Ipertensione (consulenza cardiologica, ecg, ecocardiografia color doppler, ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, holter pressorio, test ergometrico, ecocolordoppler arterioso delle arterie renali).
Ambulatorio per lo studio della sincope: La sincope è una transitoria perdita di coscienza ad insorgenza più o meno brusca legata ad un ipoafflusso di sangue al cervello e a risoluzione spontanea. La presincope è un grado minore dello disturbo caratterizzato da sensazione imminente di perdita di coscienza ma in assenza di una completa compromissione dello stato di coscienza. I termini lipotimia e prelipotimia non vengono più utilizzati.
Tutti i pazienti ricoverati per sincope vengono sottoposti ad una prima valutazione comprendente:
– Esame clinico mirato
– ECG
– Prove di ipotensione ortostatica soprattutto nelle persone anziane
L’esecuzione del suddetto protocollo permette di formulare, nel 50% dei casi circa, una corretta ipotesi diagnostica sulle cause di sincope e di porre indicazioni sul successivo iter decisionale.
Nel caso non venga evidenziata una causa specifica di sincope alla valutazione iniziale ma venga posto un sospetto di causa cardiaca il paziente esegue presso l’Ambulatorio della Sincope una serie di accertamenti cardiologici comprendenti i seguenti esami:
– Ecocardiocolor-Doppler
– ECG-Holter
– Doppler CV (prima del massaggio dei seni carotidei quando previsto)
Nel caso di sospetta causa neuromediata o di sincope indeterminata il paziente esegue presso l’Ambulatorio della Sincope i seguenti accertamenti:
La corretta esecuzione di questa manovra è molto importante al fine di un corretto inquadramento del paziente. La modalità per l’esecuzione del test prevede il massaggio dei seni carotidei, sia in clino che in ortostatismo. Il massaggio viene eseguito prima a destra e poi a sinistra per almeno 5-10 secondi con tre dita sopra la zona di massima pulsatilità dell’arteria carotide, tra l’angolo della mandibola e la cartilagine cricoidea e davanti al margine anteriore dello sternocleidomastoideo. Sulla base della risposta provocata durante la stimolazione senocarotidea si identificano tre tipi di risposte emodinamiche: -forma cardioinibitrice: riproduce i sintomi con asistolia =3 secondi -forma vasodepressiva: riproduce i sintomi con riduzione della pressione arteriosa sistolica =50mmHg. -forma mista. Si parla di ipersensibilità senocarotidea quando si ha una asistolia =3 sec e/o un calo nella pressione arteriosa sistolica =50 mmHg e di sindrome senocarotidea quando c’è la riproduzione della sincope in presenza di ipersensibilità senocarotidea. Per quanto riguarda le complicanze neurologiche che possono insorgere dopo l’esecuzione del massaggio è sempre stata riportata in letteratura una tendenza a non eseguire questa manovra nei pazienti con storia di stroke e infarto miocardico acuto nei 6 mesi precedenti ed in quelli nei quali all’obiettività fosse presente un soffio carotideo. Per quanto riguarda quest’ultima controindicazione si esegue il massaggio previa esecuzione di un doppler dei vasi epiaortici che escluda la presenza di una stenosi carotidea.
- Visita cardiologica
- Ecg
- Ecocardiogramma color doppler
- Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici
- Ecocolordoppler arterie renali
- Holter pressorio (monitoraggio pressione arteriosa 24 ore)
- Esami ematochimici: colesterolemia, glicemia, elettroliti,creatinina con misurazione GFR, azotemia, emocromo
- Esame urine con microalbuminuria
- Screening per ipertensione secondaria